Arrampicare e il mio mestiere by Maestri Cesare

Arrampicare e il mio mestiere by Maestri Cesare

autore:Maestri, Cesare [Maestri, Cesare]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Il nostro viaggio è monotono.

Lasciati i campi coltivati a grano, entriamo nella pianura argentina. Una steppa piatta, bruciata dal sole e dal vento, attraversata da una lunghissima strada bianca, diritta e polverosa, ai cui bordi sono ammassati scheletri di cavalli, di macchine, di ruote, bruciati dal sole e dal vento. E polvere, sobbalzi, continuo rumore. I paesi ci vengono incontro fra le nuvole di polvere sollevate dal vento. Si distinguono solo per il nome: e passano via, sotto i nostri occhi, uguali l’uno all’altro.

A Comodoro Rivadavia, per la prima volta dopo sei giorni di viaggio ininterrotto, ci fermiamo a dormire in un hotel.

È Natale.

Qui non si direbbe che questa festa sia molto sentita: manca la neve, la gente non corre a comprare i regali, mancano gli alberi addobbati nelle vetrine. Eppure è Natale. Ora i nostri cari ci penseranno e noi siamo qui in questo piccolo paese fatto di casette a un piano, abitato da gente che ci guarda stupita nei nostri abiti da montagna.

Festeggiamo la giornata visitando un locale notturno chiamato Folies Bergère Familiar. È veramente uno spettacolo familiare. Qualche ballerina prova la solidità del pavimento con balzi da elefante, una bellissima donna canta in modo volgare una volgarissima canzone e, come finale, un uomo canta per noi, guardandoci languidamente negli occhi, dolci canzoni d’amore spagnole. A questo punto, ci mettiamo a urlare più forte di quanto abbiamo fatto alla fine di ogni numero precedente, e usciamo all’aria aperta di nostra spontanea volontà, prima di essere invitati ad andarcene dal direttore del locale.

Ci accompagnano nel nostro viaggio, oltre a Nucciarelli padre e figlio, la signora Nucciarelli che porta una nota di gentilezza in mezzo a questa turba di uomini. C’è inoltre un autista siciliano, che sta imparando a guidare e un altro autista di pura razza argentina. È magro, nero, simpaticissimo e spiritoso; nel complesso, siamo proprio una bella compagnia.

Le poche ore rimaste passano velocemente, è già l’ora degli addii. E il camion ci sbatacchia di nuovo, mentre senza concederci riposo ci avviciniamo al termine del nostro viaggio.

Dopo una notte e un giorno di viaggio, per la perizia e la buona volontà dei nostri autisti, arriviamo a notte fonda all’estancia Santa Margarita. Questa fattoria fa parte di una società di estancias riunite. Il maggiore degli azionisti è il dottor Perez Companç e suo fratello. Il direttore di tutte queste fattorie è il nostro amico signor Schinco. Giunto in Argentina dall’Italia una trentina d’anni fa, ritornò in patria dopo pochi anni per sposarsi; poi si stabilì definitivamente in Patagonia, dove è molto stimato. La sua intelligenza e il suo amore per il lavoro gli hanno dato quelle soddisfazioni che la patria gli aveva negato. Ama l’Italia, anche se la ricorda come un Paese ben diverso da quello che noi conosciamo; ama suo figlio che presto sarà dottore, ed è fiero di essere arrivato a costruirsi qui la sua vita con tanti anni di lavoro onesto e instancabile.

La mattina dopo scarichiamo il materiale dal camion di Nucciarelli, per ricaricarlo su quello più piccolo messo a nostra disposizione dal signor Schinco.



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